Dalla Necessità all’Imprevedibilità. Nuovo Umanesimo e nuove prospettive di Cura per una umanità digitalizzata

Il seminario Apeiron 2018 ha preso in esame l’attuale vissuto soggettivo legato al Tempo: a partire dalla mirabile analisi heideggeriana sulla centralità del tempo vissuto per l’umana esistenza, abbiamo messo in evidenza la forte pervasività del sentimento di “essere fuori tempo”, “senza più tempo”, come gli esseri umani, il mondo e persino la natura, sembrano aver perso il proprio ritmo, pervasi da un sentimento di impotenza, di inevitabilità, di necessità.
Abbiamo visto come questo vissuto di “costrizione” può spiegare tanti stati ansioso depressivi, agiti, disarmonie evolutive, forme di dipendenza, che le statistiche ci dicono in aumento e che troppo frequentemente sono trattati quasi come un “effetto collaterale” del progresso, e quindi come non meritevoli di una più allargata messa in discussione dei nostri stili di vita, del nostro modo di essere al mondo. Tutto ciò ci ha portato ad accomunarci a quanti denunciano “un sistema” che con i suoi ritmi e orientamenti rischia di alimentare un processo di disumanizzazione.
Nella preparazione di questo nuovo seminario abbiamo però cercato di andare oltre questa posizione di “denuncia”, che rischia essa stessa di rimanere imbrigliata in una condizione di inevitabilità, sancendo oltretutto una pericolosa contrapposizione tra un “noi” e un “loro”, che è proprio una delle odierne derive socioculturali da avversare.

Fedeli alle nostre categorie teoriche, ci siamo pertanto indirizzati ad agire sulle tre categorie fondamentali dell’esistenza: ricontattare l’esistenza come corporeità, estendere il tempo vissuto e dilatare lo spazio vissuto, per ritrovare quell’ “Esserci” e “l’Essere con” che contraddistingue l’essenza dell’essere uomo.
La conseguenza è stata, in primis, di tracciare nuove prospettive per la psicoterapia proprio a partire dal corpo vissuto come luogo di incontro tra terapeuta e paziente, come luogo di contatto con la sofferenza e come spazio in cui ritrovare la direzione personale per la cura.
In seconda istanza uscire dalla trappola mentale di certe visioni futuriste che vedono come inevitabile l’avvento di una umanità robotica o post umana, o ancora più pessimisticamente, scenari apocalittici di catastrofi che spazzeranno via l’umanità.
Pur prendendo in seria considerazione il monito che ci arriva da denunce ecologiste come il “protocollo ’20 –‘30”, oggi come psicoterapeuti abbiamo il dovere di favorire in noi stessi e nelle persone che incontriamo un passaggio dal vissuto di inevitabilità a quello di ritrovata imprevedibilità.
Questo ha anche significato renderci conto che in questo non siamo soli, e neppure parte di un gruppo di “illuminati”. Come vedremo nel seminario, ci sono tante persone che, nei vari ambiti, dall’economia al mondo delle comunicazioni, da quello manageriale a quello dell’industria, si interrogano e riflettono, mosse dal bisogno di imbastire “nuove narrazioni” capaci di ri-comprendere il mondo della vita. Sì, c’è un’umanità che non è affatto morta! Si sta lentamente delineando un “nuovo umanesimo”, capace di produrre, come ascolteremo, nuove prospettive di cura per l’uomo iper-moderno e digitalizzato.

Struttura del seminario

Il venerdì pomeriggio sarà dato spazio, nella relazione introduttiva, ad un riaggancio con il percorso argomentativo intrapreso da tre anni a questa parte, per poi illustrare le nuove prospettive per una psicoterapia nell’era digitale.

Nella lezione magistrale di Giulio Fontò “Dalla Necessità all’Imprevedibilità” vedremo che se è vero, come da più parti viene sostenuto, che la computazione digitale sia ormai destinata ad attraversare la parte più profonda e intima della vita umana, a partire dalla libera soggettività fino al linguaggio, al comportamento, alla volontà e ai valori, tuttavia dobbiamo evidenziare che questa visione non può prendere in considerazione l’incomputabile (I salti quantici, le vibrazioni indeterminabili iscritte nel comportamento umano e sociale, negli eccessi della lingua, nei processi inconsapevoli e nelle pieghe della simbolizzazione).
Le macchine e gli algoritmi hanno l’ambizione di costruire una sempre più perfetta prevedibilità e quindi inevitabilità. Ma nella realtà l’inevitabile generalmente non si verifica, perché quel che accade davvero è l’imprevedibile, che è la forza principale dell’evoluzione, la ragione per cui siamo umani.
Come in psicoterapia possiamo attivare la riapertura all’imprevedibile, quando i nostri pazienti sono intrappolati in convinzioni drammatiche di un futuro inevitabile?
Il corpo vivente, quello che abita lo spazio fisico, continua a vivere ancora al di fuori della rete; “l’uomo digitalizzato”, per quanto coinvolto e trascinato nell’ “infosfera”, continua e continuerà a percepire, a sentire, a patire e quindi a emozionarsi nel corpo e grazie al corpo. E questo produce una scissione tra operatività cognitiva e coscienza, la sola che è a fondamento specifico della natura umana e che può dare origine alla solidarietà, alla condivisione, all’ empatia e alla cura.
I processi di cura andranno quindi sempre più visti come incontro di corporeità vissute, che a partire da esse e attraverso di esse possono oggi, come in futuro, continuare a esprimere intenzionalità somato-emotive e mentali, base per le rinnovate e imprevedibili costruzioni di valori solidali e di cura per l’umanità.
E, a dimostrazione di un processo di incontro che genera imprevedibilità, il sabato mattina interverranno personalità di altri ambiti disciplinari che racconteranno esperienze di “cura” differenti dalle nostre; ascolteremo come nell’economia, nell’industria, nelle comunicazioni ci si sta prendendo cura dell’uomo, in che modo si stanno portando avanti istanze di umanizzazione.
Tutto ciò per farci sentire “parte” di un sistema che si sta interrogando, che si sta muovendo e che sta continuando a credere nell’uomo e nel suo nucleo positivo.
Quindi i lavori a sottogruppi del sabato pomeriggio saranno guidati in modo da individuare le ricadute sulla prassi clinica delle idee del venerdì pomeriggio e delle esperienze presentate al sabato mattina.
Il seminario si concluderà la domenica mattina con la sintesi finale dei lavori e con la enunciazione dei percorsi “imprevedibili” verso cui orientare la psicoterapia delle prossime decadi.

 

Programma provvisorio

Venerdì 10

Ore 16,30 Arrivo e sistemazione

“ 17,00 Introduzione “La psicologia umanistica alla ricerca di una nuova rotta” Dott. Gian Luca Greggio

“ 17,30 Lezione magistrale “Dalla necessità all’imprevedibilità: un rinnovato umanesimo” Prof. Giulio Fontò

“ 20,00 Cena

Ore 21,15 Proposta artistica

Sabato 11

Ore 9,00 Tavola rotonda: “Mondo digitalizzato e cura della persona: incontro tra orizzonti differenti”. Interventi di:

Dott. Marco Vergeat: Presidente ASFOR Associazione Italiana per la Formazione Manageriale, Presidente del Gruppo Summit e di Principi

Dott.ssa Francesca Manili Pessina: Executive Vice President Human Resources, Organization & Facility Management di Sky Italia

Prof. Carlo Borzaga: Professore ordinario dell’Università di Trento, già preside della facoltà di Economia Università di Trento, Presidente di Euricse

“ 10,45 Pausa

” 11,15 Conclusione della tavola rotonda e dibattito

“ 13,00 Pranzo

“ 15,00 Passione, dono e libertà nelle esperienze di cura: Gruppi di incontro a Tema

” 17,00 Coffebreak

” 17,30 Restituzione in assemblea

” 19,30 Cena

Domenica 12

Ore 9,00 “Linee per una psicoterapia inattuale” – Giulio Fontò

“ 10,30 Conclusione e dibattito finale “Rotta ritrovata?” – Gian Luca Greggio

“ 11,30 Compilazione e consegna questionari ECM

“ 12,00 Fine lavori

10-11-12 maggio 2019 presso Casa Accoglienza Il Carmine, via Carmine 11, San Felice del Benaco

ECM: 13,6

Costo del seminario:

Per i soci di Apeiron: 160,00 € esente IVA + 35, 00 € di quota associativa annuale

Per i non soci: 180,00 € + IVA

IBAN:
IT 95I0311101622000000017255

All’atto dell’iscrizione si dovranno versare, tramite bonifico bancario 50,00 € quale quota di iscrizione.
E’ possibile saldare, in un unico bonifico la quota di iscrizione al seminario di 50,00 € + 35,00 € di quota associativa annuale.
La quota di partecipazione dovrà essere saldata in corrispondenza del week-end formativo. La fattura/ricevuta sarà erogata al pagamento del saldo.

Iscrizione
La scheda di iscrizione unitamente alla copia della ricevuta del bonifico di 50,00 € dovranno essere inviate al seguente indirizzo di posta elettronica: segreteria@apeironassociazione.org

Contatti organizzativi:

Dott.ssa Elena Rivelli

Cell: 3394928632

segreteria@apeironassociazione.org