22-23-24 Maggio 2015: Adolescenza: la lunga strada della ricerca dell’identità all’ombra del padre

Villa Pace – Gussago-  Brescia
Motivazioni

Con questo seminario si chiude il secondo lungo ciclo che abbiamo intrapreso nell’ottica della riflessione e dello studio sulle relazioni familiari, iniziato dalle questioni di genere, proseguito con la coppia e approdato alle dinamiche tra genitori e figli. Abbiamo ritenuto che l’adolescenza, per l’importanza che essa riveste nella nostra epoca, ed anche per la smisurata dilatazione che la rende presente quale modo di essere anche in età anagrafiche decisamente avanzate, meritasse uno spazio a sé; non disgiunto da un tema più volte accennato nei nostri seminari: quello della paternità, ed in particolare di una paternità in crisi, per certi versi assente, eppure funzione ancora necessaria, anzi oggi più che mai indispensabile. “Funzione”, perché di fatto il tema della paternità non appartiene ai soli padri: la paternità esprime un modo di porsi educativo di fronte alla persona che cresce, un modo di porsi complementare a quello materno; un modo di porsi di cui i padri certo dovrebbero farsi primi interpreti, ma che non è estraneo alle madri, e, con sguardo più allargato, agli educatori e ai terapeuti stessi, siano essi maschi o femmine. Se è vero che l’adolescenza è “il tempo del padre”, la paternità è quello stile genitoriale che assume un ruolo fondamentale proprio in questo frangente dell’esistenza; ed allora, fedeli all’equazione che abbiamo proposto nei precedenti quattro seminari, cioè il tema della relazione come luogo della costruzione identitaria, ecco che in questo seminario i tormenti della adolescenza saranno correlati alla ricerca e descrizione della funzione paterna.

Contenuti e struttura del seminario

Il seminario prenderà avvio da una lezione magistrale di un esperto esterno all’associazione. Come già nel precedente seminario la presentazione e la riflessione sui temi sarà poi scomposta in tre momenti.

Un primo momento dove saranno presentati, i temi legati all’adolescenza: innanzitutto la descrizione della ricerca identitaria in un corpo che muta profondamente e vertiginosamente, alterando i riferimenti spazio temporali, sottoponendo a vere e proprie tempeste emotive, e generando curiosità e titubanza, paura e desiderio, rigidità e trasgressione; ma anche il riconoscimento di un cammino, quello adolescenziale, dove il gruppo e i primi innamoramenti hanno sì un ruolo centrale, ma dove  l’esperienza della solitudine dell’incontro con se stessi risulta conditio sine qua non per poter superare movimenti di dipendenza e controdipendenza.  Non si potrà infine non far  riferimento alle componenti socioculturali che oggi incidono pesantemente sul percorso verso l’adultità, limitando gli orizzonti di speranza e intrappolando i “sogni” adolescenziali o in progettualità abortite o in un limbo illusorio che si protrae oltre ogni ragionevole limite temporale . Alla presentazione teorica seguirà lo spazio per gruppi di condivisione in cui, come terapeuti, riprenderemo contatto con la nostra adolescenza, con le luci e le ombre che l’hanno caratterizzata, consapevoli di quanto questi nostri vissuti possano essere centrali nell’ascolto e nell’aiuto all’adolescente o all’adulto ancora adolescente.

Il secondo momento sarà invece dedicato alla paternità; qui l’imput teorico traccerà il profondo collegamento tra il cammino dell’adolescente e il bisogno di conoscere il volto della paternità. Volto che in questa nostra epoca risulta spesso sconosciuto, dimenticato nella sua complementarietà  rispetto allo stile educativo materno, lo stile dell’accoglienza, della cura e dell’ascolto; sguardo paterno che richiama l’ancoraggio al principio di realtà, contro qualunque “sconto” o indulgenza; che dà valore alla prova e ai principi di riferimento; sguardo che ferisce, che valuta e al tempo stesso che dà consistenza vera e legittimata alla stima che può emergere dall’aver superato la prova. Sguardo quindi che richiama all’esercizio, alla disciplina, al senso del limite, alla volontà e al senso del dovere, senza i quali nessun desiderio può radicarsi e dare frutto. Ma sarà sottolineato anche l’ultimo passaggio che l’adolescente ha da fare in relazione alla paternità (e che genitori, educatori, terapeuti debbono facilitare), senza il quale l’adultità rimane inaccessibile: incontrare e conoscere  l’ombra sul volto del padre, cioè la sua fragilità. Solo quando il figlio vede la lacrima sul volto del padre, prima la giudica e poi, intenerendosi, l’accetta, solo allora può conquistare interiormente una vera umanità. Anche in questa fase sarà poi dato spazio ai gruppi di condivisione sulla propria paternità interiore, su come è entrata e entra in gioco nei nostri molteplici ruoli di padri, madri, educatori, terapeuti. Nel terzo momento si tenterà di tracciare infine le linee di uno sguardo paterno nella relazione terapeutica, stile di cui oggi molte sofferenze psichiche hanno estremo bisogno.  
Il programma è presentato nella brochure: programma seminario Apeiron 2015 Per altre informazioni potete contattare: segreteria@apeironassociazione.org