26-28 maggio: Seminario “Le odierne mutazioni antropologiche e l’impatto sulla relazione di aiuto”

Premessa

L’anno scorso abbiamo iniziato un nuovo ciclo di seminari con un tema legato alle trasformazioni tecnologiche nella relazione terapeutica; abbiamo preso atto dell’importanza di recepire evoluzioni interessanti, intriganti, da cui oggi non si può prescindere. In chiusura abbiamo anche visto come queste evoluzioni si inseriscono in un processo di cambiamento molto più globale; questa universalità del cambiamento fa sì che non si possa più parlare di semplice evoluzione, ma di vera e propria mutazione: siamo di fronte a una mutazione generale, in quanto il cambiamento non riguarda più solo le strutture accessorie dell’esistenza, ma i fondamenti dell’esistere stesso: l’esserci, l’essere con e la “cura”. Da qui il tema del seminario di quest’anno che apre al vertiginoso e complesso interrogativo sull’impatto che tali mutazioni hanno sulla relazione di aiuto. Dal problema del fare (come cambia il nostro fare) ecco che immediatamente ci dobbiamo interrogare sul problema dell’essere: come muta il nostro essere operatori della cura? Non siamo infatti semplici testimoni di un cambiamento esterno a noi, ma siamo immersi in questa mutazione, noi stessi mutanti e quindi bisognosi di guardarci allo specchio e di capire come questa epoca, le sue innovazioni tecniche e tecnologiche ci abbiano mutati, abbiano mutato il nostro “esserci”, l’”essere con” e la nostra modalità di essere nella cura

Il percorso proposto nel seminario

Nella relazione introduttiva prenderemo atto delle mutazioni antropologiche odierne; le sofferenze si sono modificate; abbiamo a che fare con nuovi pazienti/clienti, con nuovi disagi, con nuove forme psicopatologiche.

Quali sono le risposte?

La psicoanalisi è sempre più in declino e certamente il suo modello appare sempre più inattuale. Sono le psicoterapie cognitivo comportamentali quelle che trovano maggiori riscontri, supportate anche dalle neuroscienze, ma inesorabilmente colludono con il sistema che vogliono curare essendo esse stesse il frutto di una logica tecnico scientifica che universalmente sta desoggettivizzando l’individuo sancendo “l’esilio del sé”. La psicologia umanistica può riproporre come unica salvezza la fenomenologia: unico metodo che può aiutare le persone a entrare in contatto con la propria geografia interna, riservando al corpo e alla corporeità un ruolo fondamentale. Ma cosa vuol dire entrare in contatto con la geografia interna? Vuol dire indagare e interrogarsi sulle modalità dell’esistenza: l’esserci, l’essere con e il prenderci cura. Un tempo voleva dire “andare in profondità”, ritrovare la propria “autenticità”. Ma questo aveva senso nella misura in cui la crisi era la crisi dell’individuo. Oggi la crisi che l’individuo porta è la crisi del sistema; oggi la sofferenza individuale è una sofferenza sociale, caratterizzata da un senso di vuoto diffuso, da una difficoltà generale nelle capacità relazionali. Si cerca disperatamente un senso di sé che sia armonico con il senso del mondo, ma se il mondo è in crisi non c’è salvezza.
Per cui dobbiamo rivedere le nostre posizioni circa “l’andare in profondità” e puntare all’”autenticità”. Dobbiamo invece innanzitutto osservare il sistema, il sociale. Ed il sociale è dentro una profonda mutazione che, almeno superficialmente, sembra essere dettata dalle tecnologie straordinarie che abbiamo sviluppato. Sempre nell’introduzione e nella proiezione serale del film “Her” cercheremo quindi di farci un’idea di queste mutazioni attraverso alcuni reportage, alcune esperienze “innovative” offerte dal mondo digitale e virtuale. Ad uno sguardo superficiale sembrerebbe che le nuove tecnologie permettano di realizzare un modo di esserci, essere con e prendersi cura diverso: parole chiave sono controllo, connessione digitale totalizzante, affidamento delle grandi questioni dell’esistenza (costituzione delle identità individuali, costituzioni delle identità gruppali, relazioni affettive, nascita e morte, lavoro ecc.) agli algoritmi e ai Big Data.
Ma queste modificazioni sono, come queste notizie sembrerebbero farci intendere, dettate dalle tecnologie, o dietro possiamo individuare altre responsabilità?
Questo quesito verrà approfondito calandoci personalmente dentro queste realtà nella giornata di sabato. Ognuno di noi potrà fare esperienza in tre laboratori, in ognuno dei quali si darà spazio alle tre modalità di essere al mondo “Esserci”, “Essere Con”, “Essere nella cura” .

 

 Primo laboratorio: “Chi siamo veramente? La musica come via per ritrovare le qualità dell’essere?
Utilizzando il linguaggio della musica entreremo nei temi dell’esserci, della ricerca dell’armonia e della bellezza. Conduce Catia Verlato

Secondo laboratorio: “Chat di gruppo. Gruppo d’incontro su WhatsApp”
Faremo esperienza di un gruppo di incontro attraverso whatsapp, riproducendo in un’ora di chat tutte quelle condizioni e modalità che caratterizzano la quotidianità di moltissimi di noi. Conducono Ilaria Cazzaniga e Vera Huber

Terzo laboratorio: “Ecologia del guardare: la dimensione della fotografia incontra quella della cura”
Attraverso le immagini conservate nei nostri smartphone, osserveremo come ci prendiamo cura dei nostri manufatti, degli oggetti, della natura, cercheremo di comprendere cosa significa “Osservare”, “Vedere”. Sperimenteremo quanto l’atto del vedere oggi non è più un atto che ha presa sul mondo circostante. Vedere non significa più sapere. Conducono Elisa Maria Di Marco e Barbara Dambrogio

La conduzione dei laboratori non sarà come al solito una semplice facilitazione; essa avrà anche una componente di orientamento, perché oggi, di fronte alla desoggettivizzazione diffusa, i terapeuti e i counsellor hanno da assumere un compito e una responsabilità orientativa, educativa. Orientata verso cosa? Verso una certa visione dell’uomo e dell’esistenza, alternativa alle visioni attuali che hanno finora spinto verso l’autonomia e individualità sfrenate, dove le persone sono di fatto sconnesse, sole, fragili e impotenti di fronte al mondo e all’esistenza; visioni attuali che offrono come soluzioni ai disagi dell’egocentrismo e dell’individualismo, le più sofisticate forme di dipendenze; ove però l’altro o le cose e gli oggetti vengono rapportati secondo un criterio consumistico, di usa e getta, producendo “rifiuti” a dismisura. Oggi c’è bisogno, come già Reich postulava negli anni ’30 del secolo scorso, che i terapeuti affermino che curare vuol dire andare contro il sistema, aiutando l’uomo a ritrovare la propria natura. E qual è la natura dell’uomo? Se l’uomo è fragile, se può essere facilmente condizionabile e influenzabile, è altrettanto vero che in lui ci sono straordinarie potenzialità di gentilezza, di compassione, di rispetto, di riconoscimento e comprensione, di senso di appartenenza e connessione reale, di generosità, di gusto del bello e dell’armonia, di amore, di spiritualità.

Questo è l’orientamento che abbiamo bisogno di indicare alle persone sofferenti e a noi stessi. Questa riflessione sarà da stimolo al dibattito conclusivo che inizierà al termine dei laboratori sabato pomeriggio, e proseguirà nello spazio riepilogativo e di sintesi della domenica mattina.

Programma

Venerdì 26

Ore      16,30: Arrivo e sistemazione

“       17,00:  Introduzione – Dott. Giuseppe Fichera

   “       17,30: Lezione magistrale ” Sviluppo tecnologico e mutazioni antropologiche”. Prof. Giulio Fontò e  Dott. Gian Luca Greggio

“       20,00: Cena

Ore       21,15: Proiezione del film “Her”

Sabato 27

Ore      9,00: Prima sessione di laboratori teorico esperienziali: dott.ssa Catia Verlato, Dott.ssa Vera Huber, dott.ssa Ilaria Cazzaniga, Dott.ssa Elisa Maria Di Marco, Dott.ssa Barbara Dambrogio

“       10,45: Pausa

”       11,00: Seconda sessione di laboratori teorico esperienziali: dott.ssa Catia Verlato, Dott.ssa Vera Huber, dott.ssa Ilaria Cazzaniga, Dott.ssa Elisa Maria Di Marco, Dott.ssa Barbara Dambrogio

“       13,00: Pranzo

“       15,00: Terza sessione di atelier teorico esperienziali: dott.ssa Catia Verlato, Dott.ssa Vera Huber, dott.ssa Ilaria Cazzaniga, Dott.ssa Elisa Maria Di Marco, Dott.ssa Barbara Dambrogio

 

”       17,00: Coffebreak

”       17,30: Discussione in sottogruppo

”       19,30: Cena

 

Domenica 28

Ore      9,00: Restituzione in assemblea e sintesi finale

   “       11,00: Compilazione e consegna questionari ECM

“          12,00: Fine lavori

Dal 26 al 28 maggio 2017 presso Villa Pace, Via Cavalletto 1, Gussago, Brescia

14,8 CREDITI ECM

Modalità d’iscrizione e costi:
Per i soci di Apeiron: 160,00 € esente IVA + 35, 00 € di quota associativa annuale. Per i non soci: 180,00 € + IVA All’atto dell’iscrizione si dovranno versare, tramite bonifico bancario 50,00 € quale quota di iscrizione. È possibile saldare, in un unico bonifico la quota di iscrizione al seminario di 50,00 € + 35,00 € di quota associativa annuale. La quota di partecipazione dovrà essere saldata in corrispondenza del w.e. formativo. La fattura/ricevuta sarà erogata al pagamento del saldo. La scheda di iscrizione unitamente alla copia della ricevuta del bonifico di 50,00 € dovranno essere inviate entro il 30 aprile 2017 al seguente indirizzo di posta elettronica: segreteria@apeironassociazione.org

Dott. Lucilla Bottecchia

Laurea in Psicologia presso l’Università di Padova, psicoterapeuta segue l’approccio centrato sulla persona di Carl Roger.

Supporta gli individui e le organizzazioni in materia di diversità e inclusione, cercando la convergenza della realizzazione individuale con gli obiettivi organizzativi. Il suo interesse principale sono le aree di genere: equilibrio vita/lavoro, rientro dalla maternità in azienda ed empowerment.

E’ certificata IAP di THT (Trompenaars Hampden- Turner) per la consapevolezza interculturale. Ha conseguito entrambi i diplomi Somatic Coaching (Leadership in Action) di Strozzi Institute.

Per oltre 15 anni ha lavorato nel marketing come Marketing Research Director a livello italiano ed internazionale. E’ stata anche docente a contratto presso il Dipartimento di Marketing dell’università Bocconi e SDA Bocconi Business School di Milano.

Coautrice di “Maternità, lavoro, vita” in Girelli L., Mapelli A. (a cura di), “Genitori al lavoro. L’arte di integrare, figli, lavoro, vita” GueriniNext 2016.

lucilla.bottecchia@gmail.com

Mobile: +39 335 7590109

Dott. Loredana Romano

Psicologa e psicoterapeuta. Dottore di ricerca in Psicologia. Svolgo attività clinica con bambini, adolescenti, adulti, coppie e gruppi.

Tra le varie esperienze lavorative che mi hanno formato maggiormente come persona e professionista, il Servizio Civile Volontario presso l’Unione Italiana Ciechi e il sostegno a mamme e minori in una casa famiglia protetta. Sono Cultore della materia in Psicologia Clinica e Psicologia della Riabilitazione presso la Facoltà di Psicologia, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano. Supervisiono studenti nel tirocinio pre-laurea presso l’associazione “I Semprevivi” che si prende cura di adulti e minori con disagio psichico.

Partecipo ad un gruppo di supervisione condotto dal Prof. Giulio Fontó.

Ricevo come psicoterapeuta in studio privato a Milano, viale Piceno 44 (Piazzale Dateo)

Contatti: 3204438165

loredana.romano@icloud.com

Dott. Catia Verlato

Psicologa e Psicoterapeuta individuale e di gruppo ad indirizzo umanistico esistenziale

Master in Psicologia Scolastica e in Psicodiagnosi Clinica

Terapeuta Emdr

Mindfulness trainer abilitata dalla Mindfulness Association (UK)

Dal 2008 svolgo attività di psicoterapia individuale, di coppia e di gruppo nelle città di Sesto Calende (Varese) e Milano, rivolgendomi in particolare ad adulti e adolescenti.

Dal 2009 al 2021 ho lavorato in qualità di Dirigente Psicologa presso un Centro Psicosociale dell’Unità Operativa di Psichiatria dell’ASST della Valle Olona acquisendo esperienza e specifica formazione nei diversi ambiti di intervento psicologico e psicoterapeutico peculiari del servizio di CPS: valutazioni psicodiagnostiche, gestione di casi clinici complessi (disturbi di personalità, esordi psicotici), trattamento dei disturbi correlati a traumi attraverso EMDR, conduzione di gruppi CBT  per il Disturbo da Attacchi di Panico, Ansia Generalizzata e Disturbo Ossessivo Compulsivo, conduzione di Gruppi Mindfulness, supervisione di gruppo ad operatori di comunità psichiatrica.

Ho lavorato per un anno in una CRM (Comunità Riabilitativa a media assistenza) sviluppando competenze nella programmazione di percorsi riabilitativi e coordinando le attività dell’equipe multidisciplinare. 

Dal 2021 ho svolto la mia attività presso un Consultorio Familiare occupandomi di prevenzione nell’area materno-infantile, consulenza familiare, sostegno alla genitorialità, valutazione di idoneità di coppie che hanno presentato domanda di adozione.

Conduco interventi psico-educazionali “mindfulness based” (MBLC, MBSR), in favore di realtà organizzative e gruppi spontanei.

Dal 2009 faccio parte dell’Associazione Apeiron e partecipo ad incontri di intervisione con un gruppo di colleghi dell’Associazione.

Ricevo in studio privato come psicoterapeuta a Milano, in Via Poggi 2 e a Sesto Calende (VA), in Piazza Garibaldi 22.

Contatti: 328 0371338, catiaverlato@icloud.com

Dott. Raffaella Carrera

Psicologa e psicoterapeuta, laureata nel 1998 a Padova in Psicologia Clinica, specializzata nel 2008 in Psicoterapia e facilitazione di gruppi presso l’Istituto dell’Approccio Centrato sulla Persona.

Iscritta all’Albo degli Psicologi della Regione Lombardia dal 1999 n. 5305, da 15 anni mi dedico ad accompagnare adulti e adolescenti attraverso le difficoltà che incontrano nel loro cammino di vita in percorsi di psicoterapia.

Dal 2015 al 2017 sono stata referente territoriale per la provincia di Varese dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia.

Nei primi 14 anni della mia attività professionale ho lavorato in diversi ambiti e contesti organizzativi del servizio pubblico e privato sociale, acquisendo esperienza in

ambito oncologico, attraverso la collaborazione con l’equipe ospedaliera di cure palliative e associazioni quali Vidas e LILT

età evolutiva e genitorialità, lavorando per il servizio ospedaliero di Neuropsichiatria Infantile e in scuole del territorio, in particolare nello sportello d’ascolto di un liceo

situazioni di disabilità per la persona stessa e per i caregiver, sempre nel servizio di NPI e inoltre in centri socio-educativi e per AIAS

contesti famigliari di estrema delicatezza, collaborando con servizi affido e servizi di tutela minori.

Dal 2011 partecipo alle attività di studio e ricerca dell’Associazione di psicologia umanistica-esistenziale Apeiron. In particolare ho frequentato il corso di perfezionamento in psicoterapia con la coppia e faccio parte di un gruppo di supervisione clinica, entrambi condotti dal prof. Giulio Fontò.

Ricevo privatamente come psicoterapeuta in provincia di Varese, in studio privato a Busto Arsizio, via XXII marzo n.2 e presso il Poliambulatorio Bruno Cammarella a Vergiate, in via G. Di Vittorio n.2

Contatti: 3478766918

raffaellacarrera.pst@gmail.com

Dott. Massimo Laviani

Medico Chirurgo specialista in Psichiatria e Psicoterapeuta.

Libero professionista con pregressa esperienza lavorativa nei servizi pubblici ospedalieri.

Ricevo a Milano in Via Monte Bianco, 36

Tel. 393 9351626

massimolaviani@yahoo.it

Prof. Giulio Fontò

Nato ad Alliste (Lecce) il 19 Settembre del 1949, laureato in Filosofia all’Università Cattolica di Milano; laureato in Psicologia all’Università di Padova. 

Iscritto all’albo degli Psicologi e degli Psicoterapeuti della Lombardia N° 508.

Dal 1976 svolgo attività privata come psicoterapeuta ad orientamento fenomenologico-esistenziale a Milano – Specializzato in psicoterapia con la coppia.

Negli anni Ottanta  ho diretto per cinque anni l’Istituto di Bionergetica di Milano.

Supervisore responsabile di un centro per il recupero di tossicodipendenti “Comunità Incontro” di Pistoia, 1978-1988; 

Supervisore dei programmi di recupero per tossicodipendenti del CEIS di Brescia  1982-1990;

Responsabile didattico per i corsi di formazione al Counseling, promossi dal CISF di Milano (Centro Internazionale Studi Famiglia)  1982/1991.

Supervisore dei programmi per “Madri e Bambini” affidati dal Tribunale dei minori (Comunità Materno-Infantile di Saronno (VA) dal 1994 /2012.

Ho diretto fino al 1994 L’Agenzia Internazionale Famiglia-Salute-Comunità (A-FSC) di Milano, elaborando soprattutto progetti di prevenzione primaria e secondaria.

Ho dato vita nel 2006 al Progetto Ekate per la prevenzione, diagnosi e cura nell’area dell’infanzia e dell’adolescenza.

Docente di psicopatologia in “Corsi quadriennali di specializzazione in Psicoterapia”.

Docente nei Corsi di Aggiornamento e Formazione per  psicologi e psicoterapeuti, organizzati       dall’Associazione Apeiron  (Milano, Verona, Trento e Bologna).

Supervisore clinico sia individuale sia di gruppo; attualmente responsabile di  gruppi di Supervisione a Milano e a Bologna

Socio fondatore dell’Associazione di psicologia umanistica-esistenziale-Apeiron; ho ricoperto la carica di Presidente fino al 2012

Pubblicazioni:

  • Maschio e Femmina – diventare coppia (2006)
  • Lo sguardo fenomenologico in psicoterapia – il ritorno alla soggettività del paziente (2010).
  • Psicoterapia e Fenomenologia – Dal metodo alla psicopatologia (2012)
  • Dall’illusione al Disincanto: fenomenologia delle relazioni di coppia e famiglia (2017).
  • Considerazioni fenomenologiche attuali: nuovo umanesimo per una psicoterapia inattuale (2019)
  • Articoli su riviste di settore, quali Progetto Umanistico, Famiglia Oggi, Sanare Infirmos
    (H. San Raffaele, Milano)
  • Sette lezioni in tempi di pandemia: nuove prospettive di senso e di cura. (2021)

 

Ricevo privatamente in studio privato a Milano in via Poggi 2.

Contatti: 335-6877179

fongiulio@libero.it